Laboratorio di Genetica Medica

 Il Laboratorio di Genetica Medica dell’Università di Ferrara è diretto dalla Prof.ssa Alessandra Ferlini, genetista medica e neurologa, professore ordinario di genetica medica e Honorary Visiting Professor presso l’University College London. La Prof.ssa Ferlini ha conseguito il dottorato di ricerca a Londra (1995–1999) sotto la supervisione del Prof. Francesco Muntoni, presso la Neuromuscular Unit dell’Hammersmith Hospital. Rientrata in Italia nel 2000, ha avviato l’attività clinica e di ricerca in genetica medica a Ferrara.
Il laboratorio è impegnato nello sviluppo di diagnosi genetiche innovative, analisi genomiche, RNA profiling e strategie terapeutiche innovative per le distrofie muscolari. La struttura partecipa a progetti e trial clinici internazionali, coordina il progetto europeo EU-IMI Screen4Care sullo screening genetico neonatale e la salute digitale, e svolge un ruolo di rilievo nelle reti di riferimento europee, tra cui EURO-NMD ed IRDiRC.

Responsabile: Prof.ssa Alessandra Ferlini, Dott.ssa Rita Selvatici

Tipologia di ricerca: Genomica funzionale sulla distrofie muscolari, identificazioni di nuovi geni malattia con metodiche genomiche.

Collaborazioni:

Tipologie di ricerca Struttura Responsabile/collaboratore

L’attività di ricerca del laboratorio è focalizzata sulle malattie neuromuscolari rare, in particolare distrofie muscolari, con approcci di genetica molecolare, genomica, profilazione dell’RNA e sviluppo di strategie terapeutiche mirate.

Italia: collaborazioni consolidate con 5 centri principali, tra cui il Centro Neuromuscolare dell’Ospedale San Raffaele (Milano), l’Università di Modena (Clinica Medica e Laboratorio Genomico Malattie Rare), la Neurologia del Policlinico Gemelli (Roma), l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (Roma), e il Laboratorio di Genetica dell’Ospedale Sacco (Milano), oltre a partnership con la UO Genetica Medica della Regione Puglia (Bari).

Europa: 18 laboratori in Regno Unito, Svezia, Francia, Svizzera, Danimarca, Grecia, Spagna, Paesi Bassi, Germania e Belgio.

Stati Uniti: collaborazioni con centri di ricerca a San Diego e Boston.